giovedì 28 febbraio 2019

LA PARTITA - Capitolo 7/10 - Youness


Se vuoi incidere il cuore dei ragazzi devi proporre esperienze forti. La mediocrità e il qualunquismo si possono trovare ovunque: al bar, sui social, in discoteca. Anche l’amicizia e le gite in montagna devono avere un collante più forte, altrimenti prima o poi verrà a mancare qualcosa.
Un giorno io e il mio amico Francesco abbiamo deciso di giocare una carta molto importante: la Carità. Abbiamo raccontato ai ragazzi del San le nostre esperienze di missione in mezzo ai poveri del Perù, del Brasile e del Mozambico. Parole e immagini che descrivevano i luoghi, le persone incontrate e le loro sofferenze, ma soprattutto raccontavano cosa era cambiato dentro di noi: stare in mezzo ai poveri ci ha fatto vivere l’urgenza di regalare per restituire alla vita tutta la ricchezza ricevuta.

giovedì 21 febbraio 2019

LA PARTITA - Capitolo 6/10 - Ettore


Ho sempre considerato i ragazzi del San un grande regalo. Più passa il tempo, più me ne rendo conto e anche se è una cosa strana da dire, sono una carezza di Dio. Cioè uno di quei doni che a volte arriva inaspettato, altre volte chiesto e desiderato, ma che è sempre molto più grande di quanto lo si poteva immaginare. Prima di incontrare i ragazzi avevo vissuto uno dei periodi più difficili della mia vita: un tempo di aridità spirituale che aveva messo in crisi ogni mia certezza. Io che credevo di aver capito tutto dalla vita, mi sono reso conto di non aver capito nulla. E il dolore profondo e concreto che sentivo era la prova schiacciante del mio fallimento.

martedì 12 febbraio 2019

LA PARTITA - capitolo 5/10 - Neve


Io ero alla guida di un vecchio furgone nove posti mentre il mio amico Francesco conduceva la sua macchina. Carichi di ragazzi stavamo viaggiando verso la nostra prima grande avventura: raggiungere la vetta del Monte San Vicino, ormai ricoperta di neve, a 1480 metri di altitudine. E’ difficile descrivere a parole il grado di eccitazione che si respirava: sembrava di accompagnare dei bambini al Paese dei Balocchi. D’altra parte era la prima volta che il gruppo viveva un’esperienza del genere. Non avrei mai creduto che una semplice gita in montagna si sarebbe potuta trasformare in un atto di libertà. 

lunedì 4 febbraio 2019

LA PARTITA - capitolo 4/10 - Francesco


Se volevo realizzare la mia idea dovevo farmi aiutare da qualcuno e Francesco mi sembrava la persona giusta. Era un mio amico di 21 anni appena tornato da sei mesi di missione in Brasile. Uno di quegli amici che conosci da poco e anche se viene da percorsi diversi, ti accorgi subito che parla la tua stessa lingua. Cercai di spiegargli bene la situazione: sono una quindicina di ragazzi un po’ particolari, forse nessuno ci scommetterebbe, ma ho intravisto qualcosa dentro i loro occhi che brucia, come una fiamma. Qualcosa che mi ha fatto sognare in grande. Abbiamo deciso di incontrarci ogni domenica pomeriggio per giocare a pallone, ma il centro vero è la vita. Cercarne il senso. La percentuale di fallimento è altissima. Appartengono a religioni e culture diverse, ma sono legatissimi tra loro e sono abituati a vivere per strada. Però tu sei un ragazzo abbastanza fuori di testa per capire ciò che intendo. Altrimenti non saresti mai partito per conoscere i poveri del Brasile...

lunedì 28 gennaio 2019

LA PARTITA - capitolo 3/10 - Sanfi

Era nato qualcosa di nuovo nel modo più semplice del mondo: una partita a pallone con merenda. Di certo non ero andato a cercarli quei ragazzi. Ci siamo semplicemente trovati, nel campetto della parrocchia. Allo stesso tempo era cresciuto in modo naturale il desiderio di rivedersi la settimana successiva. “Domenica prossima se avete piacere potremmo organizzare un torneo” dissi loro, “Io porto la coppa e un’altra merenda, ma mi dovete promettere che non partirete all’assalto della torta come disperati”. Tutti si dicevano d'accordo. Sarebbero tornati e avrebbero chiamato anche altri ragazzi. Dovevate vedere l’entusiasmo. Per così poco...

lunedì 21 gennaio 2019

LA PARTITA - capitolo 2/10 - Zino


Mezz’ora di tempo per fare le squadre, insulti in diverse lingue del mondo, qualche bestemmia e ogni minima cosa usata come pretesto per litigare. Ecco il quadro della prima partita ufficiale. Però devo ammettere che è stato divertente e dietro alla dura scorza di quei giovani così pieni di energia si percepiva un forte senso di appartenenza. Quel legame tipico di chi è cresciuto in situazioni difficili e che ha dovuto imparare a difendersi in fretta, sapendo di poter contare solo su un pugno di amici. Infatti, se li guardi bene, senza distrarti, gli occhi dei ragazzi non ingannano mai...

giovedì 17 gennaio 2019

LA PARTITA - capitolo 1/10 - Maicol


Era tutto pronto: lo schema della giornata, i giochi, le attività. Mancavano solo i ragazzi che sarebbero arrivati nel pomeriggio, verso le 15; così recitava il volantino di invito. Nella mia testa, come spesso accade, ogni cosa era programmata. Insieme ad alcuni educatori avevo sparso notizia che domenica in parrocchia sarebbe accaduto qualcosa di nuovo e di diverso, con l’aggiunta del “non puoi mancare” e del “divertimento assicurato”. Ingresso aperto a tutti. Venivo da un periodo personale difficile che mi aveva messo in crisi e provato duramente, ma in quel momento mi sentivo pronto a dare il massimo. Dentro di me girava una preghiera che faceva più o meno così: eccomi, sono pronto a ributtarmi in mezzo ai ragazzi, voglio far vivere loro delle esperienze indimenticabili. Mandami chi vuoi Tu, chi ritieni abbia bisogno di aiuto. Chiunque, ma non loro...



LA PARTITA - video introduttivo

Carissimi amici, ecco a voi "La partita" una storia vera in 10 puntate, che sta uscendo su "Il Nuovo Giornale" di Piacenza, ma che propongo anche ai lettori di questo blog. Ogni settimana ne pubblicherò una nuova. A presto, e spero vi piaccia.

mercoledì 3 ottobre 2018

AMADOU, UN ITALIANO VERO

Risultati immagini per bandiera italiana disegno-Bigliettiiii, biglietti prego…disse il controllore salendo sull’autobus.
Amadou non aveva scampo, fosse stato sul treno avrebbe avuto qualche possibilità di cavarsela, ma sull’autobus niente vie di fuga. Non restava che aspettare. E sperare.
-Il biglietto! Sentì dire ancora una volta. Alzò la testa, due occhi annoiati e fermi lo stavano fissando interrogativi.
-Non ce l’ho. Rispose mestamente Amadou.
-Allora dobbiamo fare una bella multa, eh? Ma toglimi una curiosità: al Paese tuo si gira senza biglietto?
-Veramente questo è proprio il Paese mio. Io sono di Milano, come Mario Balotelli, quello che gioca a calcio. Disse sorridendo. 

martedì 16 gennaio 2018

UN MOSAICO PER PAPA FRANCESCO



Nell’estate del 2004 tre ragazzi che all’epoca avevano 19 anni, accompagnati da un sacerdote, decisero che era giunto il momento di partire in missione per regalare un po’ del loro tempo ai poveri. Destinazione Encañada, Perù, a più di tremila metri di altitudine sugli altipiani andini. Si accorsero subito che la gente che popolava quei villaggi sperduti era molto povera e da anni nessuno parlava più loro di Gesù, ma gli occhi di tanti bambini erano vispi e pieni di speranza e la gente bussava continuamente alla porta della parrocchia per chiedere qualcosa da mangiare. Per usare un’espressione comune, ma efficace, era necessario cominciare da zero. Così quella che doveva essere un’avventura di alcuni mesi si trasformò in un promessa...