Ho una brutta notizia per me: due giorni fa mi
hanno portato via da casa mia e dicono che non ci posso tornare più fino a
quando non si sa. Questo di solito capita ai cani randagi. Poverini. O a quei
signori con la barba lunga che vivono per strada, che poi se ne vanno in giro
con la bicicletta piena di buste vuote chiedendo l’elemosina ai supermercati. E
parlano da soli con il vento o cantano le canzoni di una volta. A loro può
capitare, ma non doveva succedere a uno come me. Io non sono mica un barbone
né, tanto meno, un cane randagio. Quando la nonna mi ha chiamato al telefono io
gliel’ho detto chiaro e tondo come la pensavo: “si può sapere che cosa ho fatto
di male? Perché la mamma non mi viene a prendere? Voglio la mia casa indietro!
Non è giustoooo!”...
Un viaggio nei bassifondi delle nostre città, tra Caritas e dintorni. A cura di Matteo Donati
venerdì 28 gennaio 2022
martedì 25 gennaio 2022
FIGLIA DI DIO - Tra sogno e realtà (Capitolo 1)
Diciamo che la mia vita non è iniziata nel migliore dei modi. Anzi, forse non poteva cominciare peggio. Oltretutto, come spesso accade in certi film un po’ malinconici, quel giorno pioveva. Cielo grigio e pioggia a catinelle. Evviva! Forse Dio era triste e piangeva perché la mia mamma mi stava abbandonando. Fatto sta che qualcuno la portò all’ospedale, lei fece tutta la trafila del parto e disse “no grazie, non la voglio”. Una cosa terribile e cinica starete pensando voi e lo penso anche io, ma è pur sempre la mia mamma...
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