L’ultima iniziativa organizzata
dalla Caritas di Jesi a conclusione di un anno davvero intenso è stata forse la più
importante: una festa di Natale per tutti i bambini, ma aperta soprattutto a
coloro che in un giorno così speciale non possono ricevere regali; non per
colpa di qualcuno ovviamente, ma perché la mancanza di un lavoro costringe
tante famiglie a togliere il superfluo, se non il necessario. Ma la felicità è
un diritto di ogni bambino, così come una casa in cui vivere, una scuola dove crescere,
una famiglia in cui essere amato. Così Babbo Natale, invitato dalla Caritas
diocesana ha parcheggiato la sua slitta carica di bellissimi doni nel seminario
di via Lotto e con l’aiuto dei suoi folletti ha distribuito regali e sorrisi ai
numerosissimi bambini che lo attendevano in un’ambientazione a dir poco magica...
Una festa che nella sua
semplicità ha reso felici tutti i partecipanti, famiglie e volontari, ma che
deve il suo successo al grande gioco di squadra che gli ha dato vita:
Fondazione “Padre Oscar” in prima fila, Amicizia a Domicilio, i gruppi Scout
Agesci di San Giuseppe, San Francesco, San Filippo e Monsano, gli Scout
d’Europa del Divino Amore e molte parrocchie della città e del forense. Ognuno
ha dato il suo contributo col massimo impegno, credendoci fino in fondo: chi ha
raccolto i regali, chi li ha selezionati e impacchettati; alcuni hanno curato
l’allestimento e l’ambientazione, altri ancora hanno animato il pomeriggio o
diffuso la bella notizia, che il Natale è un giorno speciale per tutti, nessuno
escluso: cristiani e mussulmani, europei e africani, grandi e piccoli, ma
soprattutto, per coloro che Gesù ha detto di amare di più, i poveri e i bambini.
PROSEGUE E SI RAFFORZA IL CAMMINO
CON LE CARITAS PARROCCHIALI
Sabato 19 dicembre si è invece
tenuto l’incontro con i referenti delle Caritas Parrocchiali, per fare una
verifica dell’anno 2015 e per condividere le scelte future. Per quanto siano
evidenti le specifiche caratteristiche di ogni singola realtà, che fanno della
nostra diocesi un quadro ricco e stimolante, è altrettanto chiaro il desiderio
di camminare non come isole a se stanti, ma insieme, nel servizio verso i più
poveri. Tenendo come punti fermi la necessità di collaborare in sinergia con le
istituzioni e avere un sistema comune per la raccolta dei dati, il futuro
servirà per costruire qualcosa di più solido. Dopo i primi mesi di reciproca
conoscenza tra le Caritas Parrocchiali e avendo alle spalle un ricco percorso
formativo proposto a livello diocesano, un buon punto di partenza sarà rendere
solide le fondamenta: mettendo al centro la persona, lavorando sulla capacità
di ascolto e sulle proposte di
animazione delle comunità per cercare di progettare azioni concrete di
prossimità agli ultimi della società. Tanta è la strada ancora da percorrere,
ma sono sempre di più le persone che hanno a cuore l’avventura della carità e
questo dev’essere motivo di grande gioia!
Per la Caritas
diocesana, Matteo Donati
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