Mancavano pochi giorni a Natale e
volevo fare un regalo indimenticabile ai ragazzi. Dopo tanto pensare mi venne
in mente l’idea giusta: per essere una vera squadra non bastava il senso di
appartenenza, dovevamo avere una divisa, dotata di pantaloncini, calzettoni e
maglietta personalizzata, con tanto di nome e numero. Il giorno seguente la
Provvidenza ha voluto che incontrassi un parrocchiano molto generoso che
sentendomi raccontare l’idea si è persino proposto come sponsor finanziatore.
Il massimo...
Le divise erano nascoste sotto un
telo rosso stile natalizio. Trenta occhi lucidi puntati, dopo qualche attimo di
suspence e i ringraziamenti di rito, si coprirono di meraviglia. Non avrebbero
potuto desiderare di meglio: il proprio nome, di ragazzi scelti, stampato su
una t-shirt azzurra con bande trasversali bluastre, uno sponsor vero al centro
e lo stencil di don Bosco sul cuore. Tutti iniziarono a esultare, a
fantasticare e a sognare di sfidare qualche altra squadra. Adesso avrebbero
fatto un figurone.
In fondo la vita di questi
ragazzi è proprio come una partita di calcio: appena scesi in campo si sono
accorti che giocare è dura perché il campo è pieno di insidie e gli avversari a
volte giocano sporco, puntano alle gambe. Ma arriva un momento in cui scopri di
essere importante e se lo vuoi veramente puoi fare la differenza. Quello è il
giorno della tua rivincita: non importa se fino a quel momento hai sempre perso
e sei ultimo in classifica. L’importante è giocare di squadra, puntare la
porta, stare svegli e fare gol al momento giusto; fosse anche l’ultimo minuto
dei tempi supplementari, o ai calci di rigore, l’emozione di andare sotto la
curva a dire “Grazie per questa bellissima vita” vale più di ogni altra cosa.
E allora, alla fine di questa
storia che ha visto i ragazzi “difficili” di un quartiere popolare come
protagonisti, mi piace pensare a Gesù quando disse: “Pietro, prendi il largo e
getta le reti per la pesca”. Quanto volte anche noi come l’apostolo rispondiamo
che abbiamo faticato tutta la notte, ma non abbiamo preso nulla e Tu ci chiedi
di rigettare le reti?
Non lo so come andrà avanti il
nostro cammino, se fiorirà o prenderà altre forme, ma ho deciso di fidarmi di
questo Uomo che dice e fa cose straordinarie e sulla sua parola getterò le
reti. Al momento ho solo una certezza: la partita non finisce qui.
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