I discorsi da bar, più
o meno razzisti, e i veri problemi del mondo
Si sentono (
e si leggono) discorsi un po’ strani in giro … ad esempio:
PERCHE' NON STANNO A CASA LORO?
Chi dice
così, pensa che quelli che rischiano la loro vita ( e non è un modo di dire!)
nel viaggio sui barconi e prima attraverso il deserto, lo fanno perché
desiderano venire in Europa. Chiunque abbia parlato con loro, si rende subito
conto che non c’è persona al mondo, che lasci volentieri la terra dove è nato.
Queste persone fuggono dalla guerra, dalla fame, dalla carestia, dal
terrorismo, dalle discriminazioni razziali o religiose. Fuggono perché laggiù
muoiono di sicuro e perciò non hanno nulla da perdere. Pensiamo forse che
stessero bene e abbiano una vita decente, verrebbero via dalla loro terra?
Quindi se non ci interessiamo di come vanno le cose in Africa, in Asia, nel
mondo e se non facciamo in Italia o in Europa, delle politiche che non
sfruttino quei paesi finché ci serve, ma li aiutino a vivere in pace e
giustizia, ci ritroveremo con interi popoli che scappano da morte certa…
SIAMO INVASI E L’EUROPA CI DEVE
AIUTARE
Certamente
vedendo gli sbarchi a Lampedusa, si può avere questa sensazione. Ma se si leggono
i dati, ci si accorge che nel 2012 “il numero delle persone che hanno chiesto
asilo nei 27 Paesi dell’UE è 331975, ovvero circo 30000 in più (+10%) rispetto
al 2011. Più del 70% dei richiedenti asilo hanno presentato domanda in soli 5
stati membri: Germania (ben 77500, ovvero quasi il 25% di tutti i richedenti
asilo dell’intera UE), Francia (60600 richiedenti, pari al 18%), Svezia (43900,
13%), Regno Unito (28200, 8%), e Belgio (28100, 8%). In Italia si è assistitio
ad un vistoso calo delle domandedi asilo nel corso del 2012, rispetto all’anno
precedente. Secondo Eurostat, infatti, sono state 15715 le persone che hanno
avanzato una domanda di protezione internazionale nel nostro paese, rispetto
alle 34515 del 2011. Questo dato colloca l’Italia al 7mo posto tra i 27 Paesi UE in termini
assoluti. Ma ancora più interessante è leggere il dato che mette in relazione
le persone richiedenti asilo con gli abitanti. Qui l’Italia è addirittura 14ma,
con aoppena 260 richiedentiper milione di abitanti, rispetto ad una media
dell’UE di 660. Paesi paragonabili all’Italia come numero di abitanti (Francia
e Regno Unito) hanno ricevuto rispettivamente 925 e 445 richiedenti per milione
di abitanti nel 2012 (Dati tratti dal sito. www.meltingpot.org). Dunque se ci si vuole sentire davvero “invasi” bisogna trasferirsi in
Germania o in Francia.
LI MANTENIAMO CON I NOSTRI SOLDI E
GLI DIAMO 30 EURO PERCHE'?
Prima di
tutti ai rifugiato vengono erogati 2.50 euro al giorno, mentre tutto il resto è
dato all’ente a cui vengono affidati. Perché? Perché l’Italia ha firmato col
resto della UE e del mondo civile, fior di trattati con cui si è impegnata ad
accogliere chi chiede asilo e viene da paesi in guerra. Lo facciamo perché ci
riteniamo un paese civile e crediamo nei diritti umani. O vogliamo abolire i
diritti per chi è più povero di noi? Certo: li manteniamo con i nostri soldi,
comke chi è in cassa integrazione ( e megari dalle ditte che vogliono
“risparmiare”-sinonimo di rubare- sulle tasse), come manteniamo i sussidi
(sempre più scarsi) per i disoccupati o per chi è in difficoltà. Non abbiamo i
soldi? Ma se il 10% delle famiglie italiane possiede il 48% di tutta la
ricchezza nazionale ( nel 2008 avevano solo il 44% -sono dati della banca d’Italia),
giustizia vorrebbe, che chi possiede immensi patrimoni, possa contribuire al
bene comune con altrettanto “immense” imposte, con cui tutti si starebbe
meglio, no? Oppure si può mettere un tetto a: pensioni d’oro, vitalizi, buone
uscite milionarie, benefit, premi di produzione ecc? oppure non si comprano
aerei militari da milioni di euro? Diciamo in generale che, in un bilancio
statale o locale, se si vogliono trovare i soldi per un’emergenza, siano gli
stranieri o i disoccupati o i disabili ecc., si possono trovare. È un problema
di scelte politiche.
CI PORTANO LE MALATTIE
I profughi
che arrivano, sono stati tutti visitati all’arrivo a Lampedusavo negli altri
centrid’accoglienza. Vengono poi sottoposti a nuove visite al loro arrivo qui.
Di solito i loro vestiti vengono buttati: sono in stato pietoso ed e l’unico
“bene” che portano con se. Quindi non ci sono materiali infetti. A dir la
verità non hanno proprio materiali in assoluto. Stiamo tranquilli da questo
punto di vista…
ALL’HOTEL PRINCIPE CI ROVINANO
L’IMMAGINE
Pare che i
profughi non possano stare vicino alla Palla di Pomodoro: si rovina l’immagine
della città! Ma quale immagine abbiamo o dobbiamo dare alla nostra città? Un’
immagine di “città per soli bianchi?” ci manca che scriviamo sui cartelli:
“PESARO:NO NEGRI-NO ROM” ( i cani si, perché guai a maltrattare gli animali!).
domanda: stiamo forse perdendo un attimo i fondamentali punti di riferimento?
CAMBIARE LA PROSPETTIVA
È chiaro che
il problema dell’immigrazione è complesso e nessuno ha le risposte pronte. Di
certo non lo risolveremo né con divieti, muri o eserciti, né col buonismo che
accoglie tutti, senza discernimento né regole. Ma guai a perdere di vista il
centro: i profughi sono PERSONE, fratelli nell’umanità, sono poveri e disperati,
con donne e bambini, che fuggono, inseguiti dalla morte. Sono nostri COMPAGNI
DI VITA come lo sono i disoccupati, i cassintegrati, i pensionati, i disabili e
tutti quelli che non ce la fanno. Certo non possiamo risolvere noi qui tutti i
problemi del mondo, ma iniziare con un passo si:questo lo possiamo fare.
Chiediamoci: ma quel’è il passo che posso fare io? Proviamo a guardare il
problema coi i loro occhi e non solo con i nostri o peggio, con la nostra
“pancia”. Di sicuro ci vedremo meglio. E se questo vale proprio per tutti, per
un cristiano è fondamentale non dimenticare la parola di Gesù: “ero forestiero
e mi avete accolto”. Sarà una delle domande dell’”esame finale” e quello… è
meglio passarlo!
Don marco Di Giorgio
Direttore Caritas di Pesaro
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