Foto di Emanuel Leanza / Flickr |
E' della CEI il ritratto
allarmante dell'Italia di oggi. I dati sono quelli della Caritas: 1.4
milioni di nuovi estremamente poveri italiani, + 29% in un solo anno.
L'incremento record porta alla cifra complessiva di 4,8 milioni di cittadini in fila alla Caritas
in cerca di aiuti materiali per la sopravvivenza...
La richiesta di beni,
servizi e cibi è aumentata addirittura del 75%, con al primo posto la
richiesta di cibo e vestiario, subito seguita da quella abitativa. Degli
11,8 milioni di poveri perciò, circa il 40% è costituito dalla fascia
di estrema povertà peraltro in costante aumento. Le fasce più colpite
della cittadinanza sono quelle dai 20 ai sessant'anni, dunque le più estese.
L'attuazione dei tagli alla
sanità da più parti invocata per la cifra di 4 miliardi di euro
porterebbe al totale collasso una situazione ormai più che estremamente
grave, ma un incremento decisivo sarebbe dato comunque anche da tagli
meno forti. Sono dati che dipingono una situazione sociale analoga a
quella del periodo prebellico e dunque un passo indietro di quasi un
secolo. In particolare l'incremento della povertà e dell'estrema povertà
è andato in progressivo crescendo nell'ultimo ventennio sino a giungere
al record degl'ultimi dati.
Di contro si rileva anche un
incremento dello spreco proprio nei settori di maggior bisogno, in
specie quello alimentare, dove è in costante crescita la quantità di
cibo avviato al macero o ad altri impieghi al fine di mantenere
artificialmente alta la quotazione di mercato. Altro incremento di
contro, questo risultante dai dati ISTAT, è quello della ricchezza,
in altri termini: ad un numero sempre maggiore di poveri sempre più
poveri fa riscontro un numero sempre minore di ricchi sempre più ricchi,
come ben descritto da Marx: il collasso di un sistema.
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