tag:blogger.com,1999:blog-1092461859919543847.post7524628995631493405..comments2022-04-10T10:07:28.148+01:00Comments on DIO NON PRODUCE SCARTI: MANIFESTAREMatteo Donatihttp://www.blogger.com/profile/03418719534623610533noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-1092461859919543847.post-76814178527365846032013-10-31T10:34:04.581+00:002013-10-31T10:34:04.581+00:00Lettere: che Said non sia morto invano... dopo il ...<br />Lettere: che Said non sia morto invano... dopo il suicidio lettera dei compagni<br /><br />Il Messaggero, 23 ottobre 2013<br /><br /><br />I detenuti di Pesaro hanno scritto una lettera dopo il suicidio del giovane marocchino avvenuto in carcere nei giorni scorsi. Lo chiamano "novello martire" che si "aggiunge all'infinita tragedia della situazione carceraria italiana". La lettera è firmata "i tuoi compagni". E va avanti così: "La popolazione dei detenuti, vive uno stato di ulteriore stress, incrementato dalle chiacchiere politiche sull'indulto si e indulto no.<br /><br />II gioco delle parti crea un'esasperazione sempre maggiore da cui non si può sfuggire, la tensione cresce e l'aria si taglia con un coltello, ma ciò non significa che ci si debba rassegnare e considerare inevitabili certi fatti. La morte di un detenuto è sempre un lutto che ricade su tutto il sistema, inteso come società civile. Noi che viviamo questa realtà dall'interno, intendendo anche chi lavora o è volontario qui, sappiamo bene la disperazione che si cela dietro certi avvenimenti e ci uniamo al dolore della famiglia di Said. E il dolore non fa distinzioni, lui è uguale per tutti". I detenuti sottolineano che vogliono "dare senso a questa disgrazia senza strumentalizzazioni". E ancora: "Capiamo la rabbia e il senso di impotenza, ma non giustifichiamo alcun comportamento che non abbia come fine il miglioramento delle condizioni in cui siamo costretti a vivere. Perché se è vero che le carceri sono indecorose, è anche vero che noi dobbiamo avere un atteggiamento civile, avendo l'obbligo morale di dare il giusto senso a questo dramma e far si che non si ripeta. Crediamo di aver un numero sufficiente di cicatrici, tra anima e corpo, per affermare che con la violenza non si ottiene nulla e non si rispetta la memoria di un nostro compagno". C'è chi in questi giorni è entrato nel carcere. Il responsabile della Caritas, Matteo Donati racconta che si "festeggiava il primo anniversario della redazione giornalistica, che in collaborazione col Nuovo Amico ha dato vita Penna Libera Tutti. Ma appena entrato nella Casa Circondariale, il clima era ben diverso e nessuno dei redattori aveva voglia di fare festa. Dalle celle si sentiva molto bene l'eco della protesta. I redattori avevano la faccia buia e hanno letto un breve comunicato che chiedeva comprensione e un minuto di silenzio. Si doveva parlare di giornalismo off-line, ma è stato inevitabile sbattere contro la cruda realtà e chiedersi che senso ha il carcere, a cosa è servito il gesto di Said se poi nessuno ascolta davvero? La delicatezza della loro protesta è stata un esempio di dignità".<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1092461859919543847.post-55546921486060702302013-10-24T11:59:55.464+01:002013-10-24T11:59:55.464+01:00martedì prossimo sarò in carcere a Villa Fastiggi ...martedì prossimo sarò in carcere a Villa Fastiggi per presentare il libro ai detenuti...Matteo Donatihttps://www.blogger.com/profile/03418719534623610533noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1092461859919543847.post-28066861542046800832013-10-21T19:33:10.264+01:002013-10-21T19:33:10.264+01:00“Ho versato una lacrima nell’oceano e smetterò di ...“Ho versato una lacrima nell’oceano e smetterò di amarti quando la ritroveranno”. Queste sono le parole lasciate da Said, prima dell'estremo gesto.<br />Siamo oltre la poesiaMatteo Donatihttps://www.blogger.com/profile/03418719534623610533noreply@blogger.com