Caritas Italiana ha recentemente
pubblicato un piccolo libro da titolo “Ragazzi in panchina”. Si tratta di una raccolta
di storie rigorosamente vere incentrate sull’ormai famoso tema dei “neet”,
quindi i protagonisti sono giovani che vivono e soffrono il dramma di non
lavorare e non studiare. Le singolari vicende di Romeo, Andrea, Carlo, Angelo,
Eddy, Maria Clara e Sandra, contrassegnate da colpi di scena, sogni e
ripensamenti, consentono di addentrarsi in questo tema in modo estremamente
realistico. Purtroppo le statistiche ci dicono che l’Italia è il Paese europeo
con la più alta presenza di «ragazzi in panchina». Questo fenomeno è
influenzato dall’incidenza della dispersione scolastica e della disoccupazione
giovanile, ma risente anche di altri fattori, tra cui la qualità e la varietà
dell’offerta formativa, il tasso di povertà e di esclusione sociale, l’effetto
protettivo della sfera familiare e la propensione all’autonomia personale.
Tuttavia, non tutti i Neet sono
Neet. Come testimoniano anche le storie raccolte in questo volume, l’affresco è
a tinte variabili e consente di fare emergere figure umane che non coincidono
sempre con lo stereotipo del giovane passivo, in balia degli eventi, incapace
di progettare il proprio futuro e di vivere in modo pieno il proprio presente:
spesso riaffiora anche il riscatto o la voglia di non arrendersi nonostante la
realtà sia spesso cruda o spietata. Paolo Beccegato, sposato con 3 figli,
vicedirettore e Responsabile dell’Area Internazionale di Caritas Italiana,
coordina in modo sinergico le varie penne che hanno collaborato alla
realizzazione dell’opera: operatori che ogni giorno vivono a stretto contatto
con la vita di chi vive l’essere “neet”.
Note sugli autori:
Paolo Beccegato,
sposato con 3 figli, è vicedirettore e Responsabile dell’Area
Internazionale di Caritas Italiana. Dopo la laurea, un anno di servizio
civile, due anni di volontariato nelle Filippine, un anno in Piemonte
come coordinatore degli interventi Caritas post-alluvioni, quattro anni
come responsabile del settore mondialità della Caritas di Milano. Dal
1999 in Caritas Italiana coordina progetti di solidarietà
internazionale, di educazione alla mondialità e tutela dei diritti. Ha
contribuito alla redazione di vari testi e articoli sui temi dello
sviluppo e della pace. Ha curato i volumi: I conflitti dimenticati, (Feltrinelli 2003); Guerre alla finestra, (Il Mulino 2005); Nell’occhio del ciclone, (Il Mulino 2009); L’era della consapevolezza, (EMP 2010); Mercati di guerra, (Il Mulino 2012); L’onda opposta, (Haiku 2015); Cibo di guerra, (Il Mulino 2015); ha pubblicato inoltre Pace e custodia del creato in La pace necessaria. Il dovere di impegnarsi per il bene universale, (Ave, a cura di M. D’Avino e U. De Siervo 2017).
Renato
Marinaro, nato a Roma il 12 marzo 1958, è laureato in Scienze
Statistiche e Demografiche. Lavora in Caritas Italiana dal 1984, dopo
aver svolto servizio civile come obiettore di coscienza presso la
Caritas diocesana di Roma. Attualmente è responsabile del Servizio
Promozione Caritas e del Centro di Documentazione, dopo aver ricoperto
numerosi incarichi tra cui un mandato di vicedirettore per gli aspetti
organizzativi (dal 1994 al 1999), la conduzione dell’Ufficio Studi (dal
1987 al 2007) e la collaborazione per conto di Caritas Italiana alle
attività del Dossier Statistico Immigrazione (dal 2009 al 2013).
Inoltre, rappresenta Caritas Italiana nella CUIS (Commissione degli
Utenti dell’Informazione Statistica) dell’Istat. E' autore del volume L’osservatorio delle povertà (Piemme 1993) e ha curato diverse pubblicazioni, tra cui le varie edizioni del Rapporto sulla povertà di Caritas Italiana.
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