Sono migliaia le vittime accertate, ma il bilancio è ancora provvisorio, del sisma di magnitudo 7,9 che ha colpito lo stato asiatico del Nepal nella mattina del 25 aprile, con epicentro tra la capitale Kathmandu e la città di Pokhara. Altissimo anche il numero dei dispersi sotto le macerie, in una zona dall'alta densità di popolazione ed in cui le costruzioni sono spesso fatiscenti.
Un viaggio nei bassifondi delle nostre città, tra Caritas e dintorni. A cura di Matteo Donati
mercoledì 29 aprile 2015
sabato 25 aprile 2015
sabato 18 aprile 2015
L'ITALIA DA RIPROGETTARE E PRESERVARE NELLA NOSTRA STORIA
Entrare
nel centro storico di l'Aquila a sei anni di distanza dal terremoto
provoca un certo smarrimento negli occhi di chi osserva: ci si
aspetta di trovare segni forti di ricostruzione, invece sembra di
entrare in un reparto di ortopedia edile, con zone off-limit
invalicabili, enormi impalcature, sostegni, muri di contenimento. Un
centro completamente svuotato del suo senso, privo di vita e dei suoi
abitanti. Un corpo senz'anima. Ci si imbatte in qualche squadra di
muratori impegnati in uno dei tanti cantieri o in gruppi di turisti
che mestamente visitano le rovine, come si potrebbe fare con i resti
di una città antica. Poi, nella piazza centrale, si scorge una
scritta, che è il segno di chi non si arrende: “L'Aquila rinasce”.
E nella testa di chi legge sorge subito una domanda: “ma quando?”...
venerdì 17 aprile 2015
UNA CITTA' AL MATTINO
E'
che in fondo mi piace svegliarmi presto al mattino, perché è tutto
più fresco e lucido e chiaro. Del resto anche oggi avrei potuto
dormire di più, ma niente. A volte non mi va proprio di riposarmi:
ed eccomi sul balcone a guardare il sole appena alto nel cielo. E' un
disco sfocato e mentre si solleva spero che illumini presto questa
giornata e la renda calda, perché – diciamolo- alla fine
dell'inverno siamo tutti un po' più stanchi e alla lunga l'inverno
rompe.
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