martedì 10 giugno 2014

TRA ILLUSIONI E REALTA' VERSO UN FUTURO INCERTO



L’arrivo di nuovi profughi sulle coste italiane ormai non fa più notizia e quella che inizialmente sembrava solo un’emergenza si è trasformata in ordinarietà: migliaia di persone stanno scappando dall’Africa rischiando il tutto per tutto. Vengono in Italia in cerca di fortuna. Anche la provincia di Pesaro è stata coinvolta nel piano d’accoglienza stabilito dal Governo - l’altisonante “Mare Nostrum”-  e il numero di richiedenti asilo politico ospitati ha quasi raggiunto le duecento unità, quaranta solo nell’ultima settimana...




...Di fronte a questi flussi difficilmente controllabili, dietro i quali si cela l’ombra di spregevoli speculatori, sorgono tante domande e considerazioni, ma se davvero abbiamo a cuore la questione bisogna tenere alto il livello culturale della discussione. E’ necessario evitare di arenarsi sulle cifre, dimenticandoci che parliamo di persone o di scivolare su giudizi superficiali, pieni di luoghi comuni.


Per questo motivo in occasione dell’annuale Festa di S.Antonio di Padova, la Caritas diocesana di Pesaro in collaborazione con i Frati Minori della chiesa di San Giovanni Battista (via Passeri) ha pensato di dedicare a questo tema l’incontro-dibattito che si terrà sabato 14 giugno alle 10:30, nella storica biblioteca conventuale. Sarà una valida occasione per capire come stanno realmente le cose, grazie anche alla presenza di alcuni rifugiati provenienti dal Mali che racconteranno la loro esperienza: dialogando insieme a loro cercheremo di capire quali sono le reali cause che li spingono ad abbandonare le loro famiglie e le loro terre; che cosa si aspettano di trovare una volta arrivati in Italia e come vedono il loro futuro. L’invito è cordialmente rivolto a tutti.


Proprio a partire dall’esperienza di questi ultimi mesi, che ha visto la Caritas partecipare al tavolo permanente presieduto dal Prefetto Visconti, insieme a tutte le autorità e alla Cooperativa Labirinto, è sembrata necessaria la creazione di questa occasione di confronto: la sensazione più forte è che proprio coloro che nei rispettivi Paesi sono vittime di soprusi e ingiustizie partano carichi di illusioni e di aspettative verso l’Europa, ma una volta a contatto con la nostra realtà si trovano in una condizione penalizzante; e allo stato attuale non esiste una risposta da parte della Comunità Europea che possa dar loro sufficienti garanzie.


Ma nel frattempo aumentano le associazioni, i privati e i gruppi che forniscono aiuti (vestiti o materiale igienico che continuiamo a raccogliere), o promuovono iniziative per conoscere la realtà dei profughi e per dare occasioni di svago e crescita comune.

Ciò significa che nel cuore di molti di noi, il povero che chiede una mano non rappresenta solo un “problema”, ma può diventare anche una “risorsa”.



A cura di Matteo Donati

Caritas Pesaro
 pubblicato ne "Il Nuovo Amico", giugno 2014

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