venerdì 14 giugno 2013

CAVALIERI DELLA REPUBBLICA GRAZIE A UN "BARBONE"


Sembra la classica favola uscita dalla fantasia di Dickens. Una di quelle storie di cronaca bianca nascosta dalle tante, troppe tragedie che affollano i nostri giornali oggigiorno.


Tutto inizia qualche mese fa quando Raffaele, ospite di “Casa Speranza” di Pesaro, prende carta e penna e scrive al presidente della Repubblica. Gli vuole far sapere che, nonostante l’indigenza in cui versa ormai da tempo, ha trovato la solidarietà della gente che concretamente lo ha aiutato. Raffaele è uno dei cosiddetti “barboni” della città ma in realtà è un uomo che ha studiato e che un tempo aveva raggiunto anche una certa posizione sociale. Qui, nella struttura di accoglienza, lo chiamano “il giornalista”.
Nella missiva indirizzata al Palazzo del Quirinale, Raffeele cita i nomi di tre persone alle quali deve molto della sua ritrovata dignità di uomo. Si tratta di don Marco Di Giorgio, direttore della Caritas diocesana di Pesaro, Matteo Donati, responsabile del Centro d’ascolto e Paola Ricciotti, presidente dell’associazione “I bambini Simone” di Fano. Scattano i controlli del caso per verificare la bontà delle affermazioni. Poco dopo è il segretario generale della Presidenza della Repubblica a scrivere agli interessati per comunicare loro che “Il presidente della Repubblica, avvalendosi della facoltà concessagli dall’art. 2 dello statuto dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, ha conferito l’onorificenza di Cavaliere”.
«Fa piacere – commenta a caldo don Marco Di Giorgio – soprattutto perché è un riconoscimento alla Caritas di Pesaro e al mondo del volontariato locale che, nonostante le enormi difficoltà attuali, riesce ancora a indirizzare al meglio la solidarietà del nostro territorio». Sulla stessa lunghezza d’onda Matteo Donati che aggiunge: «siamo caduti dalla nuvole perchè proprio non ci aspettavamo questo riconoscimento. È davvero particolare poi che a fare i nostri nomi sia stato uno degli ospiti»
L’Ordine al merito della Repubblica italiana (spesso abbreviato OMRI) è il più alto degli ordini. Quest’anno, in vista del 2 giugno, ricorrenza della fondazione della Repubblica Italiana, si terrà la consueta cerimonia di consegna delle onorificenze presso il palazzo della Prefettura di Pesaro. Ma ai tre “angeli” segnalati da Raffaele il riconoscimento giungerà direttamente da Roma poiché, l’iter seguito in questo caso, è stato decisamente poco formale!
Roberto Mazzoli, Il Nuovo Amico











2 commenti:

Matteo Donati ha detto...

Sarebbe un atto ipocrita negare la soddisfazione, soprattutto per come sono andate le cose.

Anonimo ha detto...

E’ importante aiutare concretamente a livello psicologico ed anche a livello materiale le persone che hanno realmente bisogno di un forte sostegno umano. E’ il modo migliore per dimostrare di possedere dei forti valori di solidarietà sociale che arricchisce internamente ogni individuo che la possiede e la condivide con altre persone che possiedono dei solidi valori umani. da Emanuele Renzoni